lunedì 3 giugno 2013

Integrazione

Immagine presa dal web
E’ da un po’ che mi frulla in testa questa domanda…

Ma fino a che punto possono risultare integrate le donne islamiche?

Fino a che punto i loro figli, che cresceranno gomito a gomito con i nostri potranno dirsi integrati?

Il perché di questa domanda è semplice e naturalmente non è per tutte o tutti ma quello che pensavo essere un “uso ristretto a pochi” mi pare sia normalità .

Ora mi spiego …dove lavoro io ci sono tre fratelli marocchini, abitano in Italia da vent’anni, il piu’ piccolo ha fatto qui anche le scuole se non sbaglio…sono integrati… almeno credo … o credevo …
Ad un certo punto il fratello piu’ grande torna da un viaggio in Marocco con un attestato di matrimonio … noi gli abbiamo fatto festa … non sapevamo nulla, ma che bello e di qui e di li …si insomma le solite cose …ma lui non parla … comincia a farsi crescere la barba, comincia a frequentare la moschea il venerdì e smette di parlare alle donne della fabbrica … va bè ..ci adeguiamo ….dopo un bel po’ di mesi di burocrazia la moglie arriva in Italia … ad oggi i suoi colleghi da quasi vent’anni non l’anno mai vista manco in foto …né lei né i due bimbi avuti in seguito…

Il secondo fratello un paio di anni dopo fa la stessa trafila …un po’ meno “chiuso” del fratello … ma anche qui la moglie e le due figlie (io una foto della prima l’ho vista) sono “fantasmi” ..

Il terzo fratello credo stia cercando moglie …o meglio sua mamma sta cercando moglie per lui ….

Ho avuto modo di parlare con il secondo fratello della prima gravidanza della moglie …io avevo appena avuto i gemelli e lui ci stava aiutando a fare il trascolo proprio nei giorni a termine della moglie …quindi il discorso era inevitabile …già allora mi era parso molto strano che questa donna (ragazzina …) affrontasse una gravidanza qui da noi senza sapere manco una parola di italiano (ma cosa gli serve impararlo? Ci sono io …testuali parole) … e che tutti i dubbi e le paure e le gioie della gravidanza le avesse vissute attraverso suo marito e la cognata ….

L’altro giorno ero in ospedale con i monelli per una visita oculistica, di fianco a noi c’era un bimbo di dieci mesi in braccio alla sua mamma velata … di fianco il papà …i miei figli han cominciato a “corteggiarlo” un po’ …come ti chiami quanti anni hai …si insomma il solito …. Con loro parlava il papà …si chiama O. , ha dieci mesi …è piccolo … poi la mamma sussurra qualcosa a lui che si rivolge a me e mi fa una raffica di domande di puericultura e di pediatria varia del tipo : ma è normale che non parla ancora? E’ normale che non cammina ancora? Ma se non fa la cacca cosa fai? Ecc ecc …giuro lei sussurrava e lui mi parlava …e nel frattempo mi ha raccontato che sai lei è giovane, ha solo 21 anni (lui ne dimostrava almeno 40) è arrivata in Italia da poco ha voluto fare subito un figlio e ora non sa come fare …… E già dico io …ma questi son dubbi normali per una neo mamma che normalmente potrebbe chiamare un pediatra o andare in farmacia ed esporre tutti i suoi dubbi e sicuramente verrebbe rassicurata , oppure potrebbe confrontarsi con le amiche al parchetto o davanti a una tazza di caffè …e invece no …lei aspetta e poi sussurra a suo marito delle domande a una perfetta sconosciuta che di bimbi ne sa qualcosa giusto per il fatto di averne un paio al seguito …

E questo mi ha fatto una tristezza terribile e io rispondevo alla raffica di domande guardando lei che non mi ha mai guardata in faccia …e ho ancora davanti agli occhi la faccia tonda e gli occhi neri meravigliosi di quel bimbo bellissimo e mi continua a martellare la risposta del mio collega di quattro anni fa …”cosa gli serve imparare l’italiano? Ci sono io…..”


E qualcosa non mi torna…

11 commenti:

  1. Che argomento complesso hai toccato!
    Penso che l'integrazione sia difficile per uomini e donne che dal loro paese da un giorno all'altro si trovano a vivere qui. Piuttosto l'integrazione potrà partire dai loro figli, nati e cresciuti in Italia che, quindi, assorbiranno volenti o nolenti le nostre abitudini e il nostro stile di vita. Quel bambino di dieci mesi fra un paio d'anni comincerà il periodo scolastico, e incontrerà tanti bambini, e vedrà che le bambine possono anche non portare il velo. Così come le mamme o le maestre. E magari al liceo si innamorerà proprio di una ragazza non velata e la sposerà e non metterà mai il velo alle sue figlie.
    Voglio credere che possa essere così...

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    1. Guarda son convinta che l'integrazione (almeno linguistica) delle mamme inizia con la scuola dei figli ... del resto non so ... anche io pensavo a quello che hai scritto tu ma ultimamente mi sto ricredendo...purtroppo...

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  2. Quando ho partorito io, la maternità era piena e stavo in patologia della gravidanza. C'erano donne con gravidanza a rischio, ricoverate, che non capivano nemmeno cosa dicevano i medici. I medici uomini non le potevano visitare, solo donne. Ce n'era una che non mangiava, son dovuti passare 2 giorni prima che il marito venisse e si capisse il motivo per cui non mangiava....

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    1. da donna mi sentirei cosi sola ... e non sai quanto mi dispiace ...ma forse non posso capire e loro son felici cosi?

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  3. Mi dispiace tanto per la condizione di certe donne. Alcune famiglie marocchine ragionano in termini un pò più moderni, ma altre sono proprio chiuse in se stesse. Spero almeno che i loro figli, che crescono qui, possano avere vedute più ampie.

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    1. Si fortunatamente ci sono anche le famiglie che si adeguano un po' di piu' ...ma in genere da quel che posso vedere si "chiudono in se stessi" nel loro gruppo ...

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  4. Dirò una nefandezza ma credo che per loro non ci sia mai una vera integrazione perchè con le loro idee sono distanti anni luce dalla nostra realtà. Forse i figli che cresceranno qua, forse si forse no, vedi la fine di quelle ragazze che volendo vivere all'occidentale si sono attirate addosso la rabbia dei familiari. Sono questioni spinose :( e sono convinta che non l'ammetteranno mai

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  5. credo che sia ancora presto parlare di integrazione da parte loro...forse ci vorra' del tempo, e forse cambiera'. io almeno lo spero.
    per i loro figli/E almeno

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    1. Io lo spererei anche per queste ragazze che vengono qui e si ritrovano sole... certo anche per i loro figli e soprattutto per i nostri che avranno come amici i loro (almeno spero)

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  6. Anche io credo che ci vorrà del tempo, generazioni e generazioni, ma del resto, se pensiamo ad altri Paesi europei in cui l'immigrazione è storia un po' meno recente, vediamo che l'integrazione non è affatto scontata.

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